I distributori automatici di caffè, snack e bevande hanno mosso un giro d’affari di 1,8 miliardi di euro. Altri 1,7 miliardi si spendono in cialde e capsule. Le macchinette sono 810mila, Italia al vertice europeo
[/vc_column_text][vc_single_image image=”4650″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_empty_space][vc_column_text]I distributori automatici, oasi amatissima dagli italiani. Muovono un giro d’affari da 3,5 miliardi di euro per un totale di 11,1 miliardi di consumazioni complessive ogni anno. Sono numeri enormi quelli del cosiddetto vending di cibi, bevande e del caffè porzionato (tiene dentro anche capsule e cialde). Il 2017 ha fatto segnare una crescita del 3,5% sull’anno precedente.
Numeri diffusi da Confida, l’associazione italiana distribuzione automatica. I dati distinguono fra comparto dell’automatico per così dire puro e il cosiddetto porzionato, ossia il segmento delle macchine a capsule e cialde utilizzate negli uffici come a casa. Sul primo fronte, la crescita è stata dell’1,87% per un valore di 1,8 miliardi di euro e 5 miliardi consumazioni. Se si considera la popolazione italiana fra 14 e 80 anni (oltre 49,2 milioni di persone), si arriva a una spesa media di 36,5 euro pro capite l’anno. Il porzionato, invece, ha fatturato 1,7 miliardi con 6,1 miliardi di consumazioni. A trainare questo secondo segmento sono ovviamente le capsule destinate alle famiglie, in aumento dell’11,3%.
Ma cosa compriamo alle “macchinette”? Le bevande fredde costituiscono il 19,7% delle erogazioni. Acqua sul primo gradino del podio: +5,8% nel 2017 rispetto al 2016, con 760 milioni di bottigliette. È il secondo prodotto più venduto dopo il caffè. Sono oltre 2,7 miliardi i bicchierini con la profumata bevanda consumata l’anno scorso al distributore automatico, per un aumento dello 0,59%.
[/vc_column_text][vc_single_image image=”4649″ img_size=”large” alignment=”center”][vc_empty_space][vc_column_text]Salgono anche gli snack, che occupano una fetta del 15,5% delle consumazioni, in crescita dello 0,58% sotto la spinta di cioccolato (+3,19%) e biscotti (+4,55%).
Crescono anche i distributori, sebbene di poco: +0,65%. La quantità installata è infatti già impressionante: 810mila macchine in tutto il paese, che ci mettono al primo posto per distributori staccando di gran lunga la Francia (590mila) e la Germania (550mila).
Il settore è dinamico. I distributori automatici di cibi e bevande stanno infatti progressivamente integrando funzioni intelligenti. Si parla ormai di smart vending in relazione a distributori automatici che offrono schermi touch, sistemi di telemetria, pagamento tramite mobile, controllo da remoto della macchina e dell’assortimento dei prodotti, incrocio tra i dati della macchina con informazioni esterne (temperatura, numero di dipendenti dell’azienda e così via), fino a modelli di comunicazione interattiva col cliente e analisi delle sue preferenze.
L’osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano spiega che le smart vending machine in circolazione sono già 80mila, circa il 10% dei distributori automatici. Punto chiave è la telemetria, cioè la gestione tramite rete (mobile, wifi ecc.) verificando in tempo reale guasti, prodotti bloccali, necessità di rifornimento. Le realtà più avanzate del vending hanno addirittura delle centrali operative di controllo che monitorano non solo le macchine in tempo reale ma anche i furgoni dei tecnici sul territorio.
Crescono gli schermi touch, per comunicare in modo più preciso le informazioni sul prodotto o realizzare promozioni, come il classico pacchetto caffè, snack e succo di frutta a prezzo ridotto. Ancora, si sta diffondendo il pagamento elettronico e mobile anche con carte contactless. I distributori sono una miniera d’oro anche in termini di sensibilizzazione visto il gran numero di microtransazioni anche se in questo senso l’Italia va a rilento. Ultimo asse di sviluppo è l’interazione con i consumatori, come il riconoscimento del cliente, con la possibilità di offrire promozioni legate alle abitudini di acquisto o lo sviluppo di programmi fedeltà.
“Il settore occupa in Italia oltre 30mila persone e costituisce un’autentica eccellenza del made in Italy, sia perché i più importanti costruttori di macchine sono italiani sia per la professionalità delle aziende di gestione attive nel nostro Paese che detengono la più ampia catena di distribuzione alimentare automatica d’Europa”, ha spiegato Massimo Trapletti, neo-eletto presidente di Confida, che a giugno organizzerà a Milano la 20esima edizione di Venditalia, principale appuntamento europeo per il settore (Fieramilanocity, 6-9 giugno).
[/vc_column_text][vc_column_text]FONTE: Wired.it[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]