Il consenso del pubblico è il motore di un’ impresa vincente
Brand Identity e Corporate Identity sono l’arma vincente per un’azienda che vuole avere successo sul mercato. Ogni giorno siamo costantemente stimolati da pubblicità, messaggi e slogan che rimbalzano nelle nostre teste attraverso nuovi e vecchi media presentandoci una infinità di marchi e imprese, che noi scegliamo in base ai nostri gusti e alle emozioni positive che questi stimoli riescono a darci. L’identità è proprio questo, la concezione e la percezione che il pubblico ha di un marchio (brand) o di un’azienda (corporate) e sono quindi fondamentali per essere vincenti .
La Brand Identity è strettamente legata al marchio e a tutti gli elementi grafici e comunicativi a esso legati, come il logo, il naming, il type design e tutti gli altri aspetti che distinguono e contraddistinguono un marchio dalla concorrenza, lo identificano e lo affermano sul mercato attraverso quella percezione profondamente emotiva e distintiva che ne determinano la reputazione da parte del suo pubblico.
La Corporate Identity è invece l’identità dell’azienda, necessariamente legata a quella del brand ma che si riferisce all’immagine che un’impresa ha, o cerca di procurarsi presso il pubblico (e in alcuni casi anche con in propri dipendenti) in modo da distinguersi dai concorrenti. In essa si identifica il nucleo dell’azienda, la sua mission e lo scopo per cui è presente sul mercato (core business) ed è una delle attività più importanti che svolge, poiché influisce sulla comunicazione interna tra soci e lavoratori e contemporaneamente dà un’immagine dell’azienda al di fuori, ai clienti e ai competitors.
Brand e Corporate Identity devono crescere parallelamente, legate al filo conduttore dato dal gradimento da parte del pubblico e l’identità aziendale deve riflettere completamente i valori del brand e viceversa. Un’impresa in qualsiasi settore operi, non può fare a meno di costruire una propria identità ben definita e strutturata che la distingua da chiunque altro nel mercato attraverso azioni, strategie di marketing, comunicazione e il comportamento dei lavoratori.
Aziende come Apple, Red Bull, Starbucks o Ikea sono state in grado di sviluppare una forte identità aziendale e di brand che le permettono di essere apprezzate, riconosciute e facilmente identificate in tutto il mondo e il cui marchio rispecchia e trasmette totalmente la loro uniformità, familiarità, il loro modo di fare business, i loro prodotti e i production methods.
Red Bull è l’esempio lampante di un’identità di successo. Ha associato il suo brand all’adrenalina, all’estremo, all’eccesso. Qualunque cosa giri intorno al marchio è pura energia e rende perfettamente l’idea di cosa è la Red Bull, come prodotto e come azienda
I suoi testimonial sono tutti campioni, le manifestazioni sponsorizzate sono adrenalina pura, in grado di trasmettere emozioni incredibili e spingerti all’estremo, anche solo per gioco.
Se dico di aver comprato un mobile ma lo devo montare da solo a cosa pensi?
Se ti dico di aver mangiato polpettine con la salsa ai mirtilli rossi a cosa pensi?
La risposta è semplice: IKEA.
Ovunque tu sia, nella tua città o in un altro continente puoi associare queste due immagini all’azienda svedese, con un’identità talmente forte da essere diventata l’ambasciatrice della Svezia in tutto il mondo, a tal punto da non perdere la sua forza anche in casi di forte difficoltà e imbarazzo per l’azienda.
Negli anni la più grande catena di arredamento del mondo ha allargato il suo business anche nei paesi arabi, stati con leggi severe e rigorose a cui IKEA ha dovuto adeguarsi scontrandosi con la sua identità. Il catalogo Ikea è il libro più letto del mondo (con più di 400 milioni di lettori) e raffigura famiglie felici in casa IKEA, tra mobili e complementi d’arredo. In tutto il mondo, ma non in Arabia Saudita.
Qui le foto sono state ritoccate e sono state fatte sparire tutte le donne dal catalogo creando uno scandalo che ha mobilitato perfino il ministro del commercio svedese che ha accusato IKEA di essersi piegata a politiche sessiste lontane dalla civiltà moderna. La risposta della responsabile di IKEA Yva Magnusson esprime completamente la corporate identity del colosso svedese: “La nostra società ha un codice etico molto chiaro…l’esclusione delle donne dalla versione saudita del catalogo è in conflitto con i valori del gruppo Ikea”. (Per il catalogo saudita è responsabile la holding Inter Ikea).