Contattaci
Via Laurentina 197, 00142 - Roma - IT
[email protected]
P.IVA 14920591006
Work with us
[email protected]
Back

Social Media Manager e Community Manager: ecco perchè faranno crescere il tuo business

Le nuove tecnologie hanno creato nuove professioni: scopriamo in cosa consiste il lavoro del Social Media Manager e del Community Manager

Chi è e cosa fa un Social Media Manager?

Il Social Media Manager nell’immaginario collettivo è quel personaggio che viene pagato per stare su Facebook. Ma non è proprio così: sta anche su Twitter, Instagram, LinkedIn e dovunque il genere umano riesca ad annidarsi in rete.

In realtà la figura del SMM è deputata a gestire la comunicazione delle aziende e dei personaggi pubblici sui social network: partecipa alla stesura del Communication Plan aziendale dicendo la sua per tutto ciò che gli compete: scelta delle piattaforme social, pianificazione strategica dei contenuti, advertising, budgeting e misurazione delle attività svolte. In pratica è un Marketing Manager che ha una propria business unit che gestisce coerentemente alle strategie aziendali.

Come si diventa Social Media Manager?

Per diventare Social Media Manager non c’è una ricetta perfetta, ma mixando tanto studio ed esperienze pratiche si può raggiungere il giusto livello di preparazione. In attesa che il sistema universitario italiano concepisca nuovi corsi di laurea per le professioni digitali, studiare Marketing è forse la strada più appropriata. Conviene però integrare gli studi con dei corsi di specializzazione in Social Media Management e fare esperienze di stage in azienda, per sperimentare ciò che si apprende.

Qual è la differenza fra Social Media Manager e Community Manager?

La figura del Community Manager viene spesso confusa con quella del SMM; forse perché nelle piccole realtà aziendali chi si occupa della presenza online spesso ricopre entrambi i ruoli. Il Community Manager è in realtà colui che gestisce la vita quotidiana della community, moderando il dialogo e favorendo una conversazione positiva intorno al brand: parafrasando Ippocrate, è colui che entra nel letto del paziente per comprendere ciò di cui quest’ultimo ha bisogno per stare meglio. Per semplificare, il Social Media Manager è colui che elabora la strategia comunicativa sui social network mentre il CM è colui che la mette in pratica gestendo operativamente i profili aziendali. In una grande azienda o nelle agenzie di comunicazione le due figure lavorano insieme alle altre figure quali i copy, gli art director e gli account manager. Ma nelle piccole e medie imprese spesso un solo professionista, quasi sempre un freelance, cura tutti gli aspetti dalla pianificazione strategica alla creazione dei post; dalla moderazione della community alle attività di advertising.

Quali caratteristiche devono possedere gli specialisti dei Social Media ed i Community Manager?

Chiunque lavori nel Marketing deve essere una persona curiosa e predisposta alle novità; se poi lavori con i Social Media l’innovazione deve essere la tua filosofia di vita. Serve inoltre una buona dose di intuito e la capacità di adattarsi alle situazioni: nel vorticoso mondo del web spesso non c’è il tempo di consultare le analisi di mercato, bisogna agire e reagire subito.

Non a caso molte strategie social di successo sono basate sul Real Time Marketing, come quella di Ceres. Poi nel caso dei Community Manager non basta essere sempre aperti alle novità e stare sul pezzo: per stare a diretto contatto con il pubblico in rete è necessaria una dote massiccia di pazienza; ma ancor prima di quella conta l’empatia. Il CM deve sapersi mettere nei panni degli altri e deve essere predisposto all’ascolto. Deve inoltre essere assertivo: deve cercare sempre di rendere positivo il confronto con l’utenza e deve essere abile nel gestire le crisi e salvaguardare la brand reputation.

Quanto tempo occorre per diventare esperti nell’arte della gestione di comunità e di Social Media?

Non esiste un tempo specifico per definirsi esperti nella gestione dei Social; vari fattori possono renderci più o meno veloci nella crescita professionale. Sicuramente ci vuole qualche anno per riuscire ad acquisire le nozioni teoriche e per accumulare una memoria storica sull’evoluzione dell’ecosistema digitale. Per un CM sicuramente è richiesto meno tempo: l’interazione quotidiana crea un apprendimento più rapido in quanto giorno per giorno si possono cogliere piccoli feedback ed insegnamenti dal proprio operato. Per meglio comprendere le dinamiche delle varie piattaforme bisogna inoltre sperimentarle e viverle come utenti prima che come gestori di community. L’esperienza professionale poi si affina giorno per giorno, ma occorrono almeno un paio d’anni per sperimentare tutte le possibili varietà di rogne digitali. Può servire meno tempo se si fa parte di un team di persone più esperte o se si lavora a community molto grandi. Per un SMM invece serve più tempo, in quanto i risultati del proprio lavoro hanno scadenze nel medio-lungo periodo: i risultati di una campagna social non sono immediati!

Quanti e quali Social è indispensabile conoscere e frequentare?

Chi lavora nei social deve conoscere tutti i Social, ma non vuol dire che debba frequentarli tutti. Ogni giorno nasce una nuova piattaforma e allo stesso modo altri Network cadono nell’oblio o vengono spenti dai loro creatori. Il ciclo di vita di uno specifico Social Network può essere influenzato da vari fattori. Probabilmente quelli più determinanti per decretarne il successo sono due: avere una propria identità e la capacità di innovare e rinnovarsi continuamente. Ad esempio Google+ non ha mai avuto un grande successo perché era sostanzialmente un doppione di Facebook; Slingshot è stato dismesso da Facebook in quanto non è riuscito a colmare il vantaggio competitivo di Snapchat. Twitter ha invece ben resistito nel tempo in quanto possiede delle peculiarità che lo hanno reso (quasi) inimitabile.

Sia Facebook che Twitter hanno inoltre saputo rinnovarsi continuamente senza snaturarsi: hanno introdotto nuove funzioni (spesso razziate a danno di piattaforme meno fortunate), mentre altri Social sono rimasti sostanzialmente immutati perdendo appeal. Detto ciò, un buon professionista del web deve essere in grado di comprendere quali sono le piattaforme in ascesa e quelle dove si ritrova il pubblico con cui si vuole interfacciare: non è possibile frequentale tutte in quanto umanamente impossibile. Bisogna concentrarsi su quelle strategiche per la propria attività. Ci sono poi degli influencer che hanno guadagnato la loro fama specializzandosi su un singolo Social Network (senza dimenticare gli altri), diventando dei punti di riferimento per i professionisti del settore.

Social Media Manager cercasi…. è una professione richiesta dal mercato?

Come tutte le nuove professioni digitali, le figure del SMM e del CM sono molto richieste: molte imprese si stanno digitalizzando e sono alla ricerca di qualcuno che possa prenderle per mano e condurle a dialogare nel web. L’altro lato della medaglia di un mercato potenziale molto ampio è la mancanza di coscienza delle proprie necessità da parte della clientela: molti non percepiscono le potenzialità del web oppure non riescono a comprendere che investire su un professionista a lungo termine porta più risultati che affidare la propria comunicazione al cugino o a manager improvvisati.

Il grosso dell’offerta lavorativa arriva dal nord Italia, dove sono concentrate la maggioranza delle industrie. Le grandi città quali Milano e Bologna la fanno da padrone, ma anche Roma, Napoli e le città del sud offrono una sempre crescente possibilità di occupazione. Ma la richiesta di lavoro in un paese turistico come il nostro viene anche dalle città d’arte, dalle località costiere e alpine e dai piccoli borghi mete di turismo: non solo le grandi aziende e le PMI necessitano i socialcosi, ma anche le strutture ricettive e le attività di ristorazione. Se per un’industria del settore primario la presenza in rete non è una priorità assoluta, nel terziario bisogna gestire l’immagine che altrimenti resterebbe in balia delle recensioni delle OLTA come Trip Advisor e delle app per buongustai.

Ci sono offerte di lavoro all’estero?

Lavorare all’estero può essere un’opzione da non trascurare: nell’odierna società globale molte aziende multinazionali hanno le loro sedi nella verde Irlanda o in altre isole felici per la tassazioneCon gli headquarters all’estero, in luoghi in cui la cultura digitale è più evoluta rispetto alla nostra, un Social Media Manager che sa pianificare in inglese può affacciarsi ad un mercato del lavoro più grande e anche più remunerativo. I Community Manager sono invece più radicati al territorio in quanto oltre a padroneggiare il linguaggio devono ben conoscere lo stile di vita, le usanze e le tradizioni delle loro comunità. Però sia le multinazionali che le aziende nostrane che si spostano all’estero hanno bisogno di CM che siano ancorati al territorio a cui si rivolgono. Inoltre un CM madrelingua italiano può trovare lavoro in realtà che si interfacciano alle minoranze culturali di lingua italica all’estero.

Quanto guadagna uno specialista nel Social Media Management?

Ma ti pagano per stare su Facebook? E quanto ti danno? Che sia vostra madre a chiederlo o i vostri amici, non esiste mai un’unica risposta: troppe variabili influenzano i parametri riguardanti la retribuzione. Per un SMM che lavora in una grande azienda lo stipendio sarà proporzionato a quello degli altri manager. Nelle piccole aziende di solito si guadagna meno, in quanto i budget sono minori: da un grande potere derivano grandi responsabilità (e retribuzione maggiore)!

FONTE: ninjacademy.it

Studio Futuroma
Studio Futuroma

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This website stores cookies on your computer. Cookie Policy